Nota dell'editore................................................................................13 Ringraziamenti dell'autore.......................................................................15 Prefazioni Vasos Lyssaridis ...............................................................................17 Maurizio Valenzi ................................................................................19 Jolanda Capriglione .............................................................................23 Introduzione dell'autore.........................................................................27 I. Il movimento studentesco greco in Italia (1964-1967) Costituzione dell'A.S.G.N. (Associazione degli Studenti Greci di Napoli) ........................37 Costituzione della F.A.S.G.I. (Federazione delle Associazioni degli Studenti Greci in Italia)...42 Le spinte antireazionarie del movimento studentesco..............................................45 II. La lotta contro la dittatura dei colonnelli (1967-1974) Resistenza.......................................................................................61 La costituzione dell'E.S.E.S.I. (Lega delle Associazioni Nazionaliste Greche in Italia).........72 Attivita dell' E.S.E.S.I. .......................................................................75 Servizi segreti e E.S.E.S.I. ....................................................................78 L'E.S.E.S.I. a Napoli ...........................................................................81 La resistenza organizzata .......................................................................84 Andreas Papandreou a Napoli .....................................................................90 La Pasqua ortodossa del 1968 ....................................................................95 La morte di Giorgio Papandreou .................................................................105 La collaborazione tra le organizzazioni della resistenza .......................................112 La festa della vergogna (28 ottobre) ...........................................................117 La ristrutturazione della lega fascista ........................................................119 L'attentato dinamitardo al consolato greco di Napoli ...........................................126 Il fallito rapimento di Valerio Borghese .......................................................135 Le elezioni studentesche del 1972 a Napoli .....................................................139 La Radio della resistenza ......................................................................141 Arte e resistenza ..............................................................................148 Napoli per la Grecia ...........................................................................152 III. Gli intrecci internazionali della giunta di Atene Kostas Plevris .................................................................................165 La Grecia come base per l'addestramento dei terroristi .........................................168 Il terrorismo italiano in stretta collaborazione con la giunta fascista ........................181 Piazza Fontana .................................................................................193 Il ruolo greco nella strage di Piazza Fontana ..................................................196 I tentativi per l'identificazione dei membri della resistenza greca con il terrorismo ..........208 I tentativi golpisti in Italia nel periodo della tensione ......................................215 IV. La Confraternita dei greci ortodossi Cos'e la Confraternita? ........................................................................227 Confraternita, NATO, Giunta militare ...........................................................250 La svolta politica del 1974 ....................................................................257 La posizione del movimento studedesco ..........................................................261 La Confraternita dei greci di Napoli nel nuovo millennio .......................................270 V. Il movimento studentesco greco in Italia contro la dittatura dei colonnelli Il suicidio di Costas Georgakis ................................................................281 Milano .........................................................................................284 Modena .........................................................................................289 Bari ...........................................................................................293 Bologna ........................................................................................296 Pisa ...........................................................................................302 Ferrara ........................................................................................307 Firenze ........................................................................................309 Sicilia ........................................................................................312 Documenti dei servizi segreti greci ............................................................313 Le nuove lotte del movimento studedesco ........................................................324 VI. La svolta politica post-dittatura La lotta per smascherare le spie dei colonnelli ................................................333 L'occupazione del consolato greco di Napoli ....................................................338 Le prime elezioni studentesche post-dittatoriali ...............................................343 I delatori greci in Italia .....................................................................349 Maurizio Valenzi sindaco di Napoli .............................................................365 Le elezioni dell'A.S.G.N. ......................................................................369 Le lotte del movimento studedesco greco.........................................................378 Il terremoto del 1980 ..........................................................................380 L'Associazione dei Lavoratori Greci di Napoli ..................................................382 Estate a Napoli ................................................................................386 Lavoratori Stranieri e prospettive .............................................................389 Il Centro italo-greco di studi e ricerche.......................................................392 La prima colonia greca in Occidente.............................................................394 Cipro...........................................................................................396 Sigle e abbreviazioni...........................................................................409 Fonti e bibliografia............................................................................419 Indice dei nomi.................................................................................423
Con questo libro, Nikos Klitsikas non solo ci offre un'immagine viva e palpitante del movimento studentesco greco in Italia contro la dittatura dei colonnelli, ma traccia anche un quadro piu' ampio, riguardante situazioni e personaggi che hanno svolto e continuano a svolgere un importante ruolo nella vita politica e sociale della Grecia. Occorre, inoltre, premettere che innumerevoli sono i documenti e i dati a cui l'autore fa' riferimento, che vengono puntualmente riportati e che costituiscono un prezioso sussidio per analizzare e meglio comprendere un periodo buio della storia greca contemporanea. Quella dell'autore e senz'altro una testimonianza diretta, una fonte di prima mano, considerato il suo diretto coinvolgimento in alcune delle vicende narrate e la partecipazione emotiva a quelle non vissute direttamente. Lo si capisce dai toni caldi ed accesi con cui ricorda le difficolta che i sostenitori della lotta antidittatoriale dovettero affrontare, i pericoli che dovettero correre, i sacrifici, soprattuto i sacrifici, che con tanta generosita vollero fare in nome della liberta. Perfino quello estremo della rinuncia alla vita: e il caso di Kostas Georgakis, il suicida che ha spianato la strada alla lotta per la democrazia, risvegliando molte coscienze e dando la giusta dose di rabbia e di coraggio a molti cuori. Tutto cio non va in alcun modo dimenticato. Ma questo libro vuole anche essere un incentivo alla riflessione su quello che si sarebbe potuto fare e non si e fatto, su qello che si potrebbe fare e non si fa, sull'assenza di alcuni importanti protagonisti della lotta di allora dal mondo politico di oggi e sul ribaltamento dei ruoli. Certo, e un dato di fatto che altri sono i criteri di scelta in momenti di crisi, ma l'esclusione di valori e valorosi e, ancor di piu, il capovolgimento dei ruoli conducono a pericolose "spoliticizzazioni". E' opportuno conoscere bene la storia, trarre insegnamento dai comportamenti dei singoli e dei gruppi e scegliere un terreno stabile su cui costuire le nostre conclusioni. Soprattutto quando la nazione continua a dover affrontare pericoli e cospirazioni, questa scelta di campo deve essere supportata dai principi indispensabili per portare avanti una dignitosa lotta. Non posso astenermi dal fare riferimento proprio alla sovversione di alcuni valori etici e polici tuttora in atto a Cipro. Le condizioni in cui il nostro Paese si trova oggi non somigliano affatto a quelle che hanno contrassegnato il periodo della dittatura, certo, ma fanno purtroppo presagire pericoli maggiormente insidiosi, perche legati non alla temporaneita delle ferite inferte dalla dittatura, bensi alla incontrvertibile e definitiva perdita di case e diritti. E dunque questo libro, oltre che testimonianza di una pagina della nostra storia, deve essere per tutti noi una voce che ci ricordi le nostre responsabilita e i nostri doveri. Per me e stato anche una dolce e nostalgica rivisitazione del passato e della mia visita ufficiale in Italia, che ebbe come organizzatore e padrone di casa proprio l'autore di questo libro, al quale vanno tutto il mio affetto e la mia stima.
Napoli, 24 maggio 1982 Il manifesto per il convegno su Cipro.
Sono intervenuti: Vasos Lyssaridis, Gianni Palumbo, Nikos Klitsikas.
E una benevola legge della natura che il tempo, nonostante il suo imperturbabile trascorrere, lasci dei segni profondi nella vita degli uomini ma anche dei legami che restano a lungo vivi nella memoria. Ed e proprio in virtu di questa legge che sono stati sempre presenti nel mio ricordo gli anni in cui ebbi l'occasione di conoscere un gruppo di giovani greci, studenti delle varie facolta universitarie napoletane. Tra i tanti gruppi di studenti stranieri quello greco era certamente il piu numeroso nonche il piu attivo politicamente, sempre attento alle vicende, a volte drammatiche, del proprio paese - e questo ritengo abbia avuto una funzione positiva, influendo notevolmente, pur se di riflesso, sulle sorti della democrazia in Grecia. Fin dagli anni in cui ero responsabile nella federazione comunista - come vice segretario - ho cercato, senza interferire nelle scelte dei giovani appartenenti a questi vivaci gruppi di studenti greci, di dare un contributo alle forze che si identificavano nella sinistra democratica, anche perche, con l'avvento al potere dei colonnelli in Grecia, la sicurezza di questi studenti era messa in pericolo dagli interventi spionistici del governo greco, che organizzo una vera e propria schedatura di tutti gli attivisti delle varie associazioni. Iniziativa, questa, che il governo italiano non si preoccupo di contrastare, ma a dire il vero non favori, mentre i partiti della sinistra cercarono sempre di dare il loro sostegno non solo agli studenti greci ma anche ai ciprioti, i palestinesi, gli iraniani che lottavano per la democrazia nei loro paesi. Per quanto riguarda lo specifico nella realta napoletana, posso affermare che questo sostegno e diventato molto piu efficace quando, per la prima volta nella nella storia della citta, il suo governo fu assunto da una alleanza guidata da un sindaco comunista e a me tocco l'onore e la fortuna di esserlo. Da quel momento la collaborazione con la Federazione delle Associazioni Studentesche Greche in Italia, e in particolare col suo presidente Nikos Klitsikas, si rafforzo notevolmente: insieme ci battemmo per i diritti del popolo palestinese accogliendo a Napoli personalita come monsignor Cappucci o come il fratello di Arafat. Abbiamo accolto il leader della resistenza cipriota Vasos Lyssaridis, abbiamo organizzato incontri con artisti e intellettuali greci (Y. Markopoulos, M. Koch, Y. Skourtis), ho avuto l'onore di conoscere Andreas Papandreou, Melina Mercuri, Alekos Panagulis, di cui conservo ancora un disegno, e Ilias Iliou, che ricordo affettuosamente, insieme al figlio, e a cui e legato uno degli episodi piu frustranti della mia vita. Ero stato informato che Iliou, tenuto in carcere dai colonnelli, era gravemente malato (una cancrena alla gamba metteva in serio pericolo la sua vita). Tentai percio di contattare un esponente del Parlamento Greco perche Iliou fosse trasportato in ospedale, ma giunto ad Atene le autorita mi impedirono di lasciare l'aeroporto e andare in citta. Nonostante i miei ripetuti tentativi e la mia carica di senatore della Repubblica italiana, fui costretto a ripartire per Roma senza essere riuscito a far niente. Tutti questi ricordi, che il tempo aveva solo affuscato ma mai spento, sono stati ravvivati dal libro di Nikos Klitsikas, che con il suo lavoro da una viva rappresentazione del movimento contro la dittatura dei colonnelli in Grecia e il sostegno ad esso dato dal popolo italiano e dalla citta di Napoli; citta che, saldamente ancorata alla sua storica tradizione mediterranea, ha generosamente offerto il suo appoggio a chi lottava per la democrazia e per la liberta. Nikos Klitsikas non si limita ad una cronaca precisa e spoglia di quei momenti, ma li arricchisce di quel senso vivo delle cose e dei fatti che solo chi ha vissuto con passione quegli avvenimenti possiede. All'autore non sfugge neanche il senso della continuita: il racconto e inserito infatti nel quadro ben piu ampio della ormai storica presenza greca in Campania, anche se, giustamente, questo elemento effettivo rimane solo marginale e non permette che la narrazione storica possa essere tacciata di avere una prospettiva "romantica". Il libro e contraddistinto da un taglio quasi impersonale nella descrizione dei fatti e nel loro susseguirsi cronologico, poiche ne la personalita dell'autore ne la sua partecipazione agli avvenimenti narrati stravolgono la realta. E importante che un periodo come quello descritto da Nikos, rappresentativo di tutte le lotte per la Democrazia, non venga mai dimenticato: ne qui, ne in Grecia, ne in nessun angolo della terra.
Si, un Greco non e mai veramente solo, estraneo in qualunque paese si trovi: qualche altro Greco e gia arrivato prima di lui ed ha lasciato un segno. In un elegante capitello, un papiro smangiato dal tempo, in un'oinochoe rotonda o solo in un suono, una parola che all'ignaro puo' apparire tanto moderna. La verita, invece, e che non esiste alloglossia totale rispetto alla lingua dei Greci e forse anche per questo un Greco non e mai solo, estraneo in qualunque luogo della terra egli si trovi: a Sabara Emporion (Singapore) per qualche legno profumato o a Sarapion (Mogadiscio) per una spezia rara di cui ha scritto da gran tempo Teofrasto o Dioscoride o a Sinae Metropolis (Loyang) per la preziosa seta. O a Neapolis dove, non senza ragione, la comunita' greca e molto numerosa e da secoli e secoli ben radicata, tanto radicata che nei momenti bui e difficilissimi della dittatura proprio Napoli ha reagito con forza diventando una delle grandi capitali della Resistenza, della lotta per la liberta e la democrazia. Ricordo bene quegli anni quando parlare di Pericle o di Armodio non era piu' erudizione, ma ragione di vita: gli Elleni e i Filelleni vivevano come un oltraggio insopportabile l'arresto di Ritsos, l'esilio di Melina, che in una serata di canti e di raccolta di fondi a favore degli esiliati che avevo organizzato a Roma mi disse abbracciandomi: "Tu sei Greca!". Non l'ho piu dimenticato. Mi dono un 'rosario' di perline viola: e' ancora con me sul mio tavolo di lavoro come un memento. Appena fu possibile, subito dopo la liberazione, feci il viaggio che avevo sognato per anni: a Karlovasi, dove Ritsos aveva segnato il tempo con le sue grida indomabili, di speranza e di rabbia. Non molto tempo prima avevo conosciuto Nicola Klitsikas, che da allora non riesco piu a considerare un estraneo: e un fratello minore negli anni, con la pelle impastata di politike techne, di sogni di una grecita che ritorna al suo splendore di sempre. Nicola e Greco anche nella furia iconoclasta che si rivolge contro il tempo, contro la storia, le vicende concrete, al punto che la sua lingua non riesce ad elaborare suoni come Izmir (che gli appare un insulto), al punto che considera un'offesa personale il mio entusiasmo per il verde minareto della bellissima Abdera. Lo capisco: anch'io ho considerato un'onta grave il fatto che a Poros abbiano tagliato l'albero alto e fronzuto che proteggeva il busto di Demostene, venuto in questa isola dolce e ricca di aromi forse a cercare sassolini per la sua lingua incerta e poi ad apprendere l'arte piu difficile: tacere (G. Ritsos). Lo capisco davvero: presa dall'inquietudine non sono piu andata a Calaurea, dove pure piccole conchiglie giocano con i fiori. Quando in un brutto giorno i Turchi hanno devastato Famagosta, hanno imposto i loro stivalacci chiodati a Kyrenis ci siamo solo guardati negli occhi: non avevamo bisogno di parole. Abbiamo immediatamente organizzato una mostra su Cipro, la sua bellezza sublime, la sua storia plurimillenaria, il miele e l'olio cantati da Omero, gli albatri del mare di Paphos dalla cui spuma nacque Afrodite: la nostra e stata la prima risposta in Europa alla brutalita delle armi e delle menzogne degli invasori. Abbiamo invitato poi Vasos Lyssaridis perche la societa civile, ma anche le istituzioni, prendessero coscienza di quanto stava accadendo nell'Egeo Orientale, all'ombra del grave conflitto arabo-israeliano che minacciava di coprire tutto: trovammo subito un alleato straordinario in Maurizio Valenzi, prestigioso Sindaco di Napoli che, insieme a Francesco De Martino, ci fu vicino nell'organizzazione di un evento pubblico, solenne ed ufficiale, istituzionale che restituisse verita a quanto stava accadendo a Cipro. Io stessa pubblicai un piccolo libro con la traduzione di poesie di donne cipriote, libro che era la continuazione ideale di un altro che avevo pubblicato l'anno precedente, Il sole e la luna, con poesie e canzoni di donne della Resistenza di tutto il mondo in ogni tempo dove la nostalgia di Giorgia Delighianni-Anastasiadi per la Jonia lontana e le sue brezze si incontrava con la disperazione indomita di Fadwa Toukan per la sua Palestina. A presentare i canti dolenti delle donne cipriote vennero molte rappresentanti di Movimenti di Liberazione e Renos Prentzas, allora Segretario generale del sindacato cipriota, diventato poi autorevole membro del Parlamento. L'aiuto di Nicola in questa ricerca e stato fondamentale come il suo entusiasmo, il suo impegno totale per qualunque forma di lavoro che riguardasse la dignita dell'uomo calpestato. Per questo mi e stato vicino quotidianamente nel momento in cui abbiamo fondato, insieme a pochi altri, la Sezione Campana della Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli, che abbiamo curato con straordinaria attenzione fino ad assumere le piu alte cariche nazionali, io, Segretario nazionale, e Nicola, membro del Direttivo. Insieme, grazie anche alla collaborazione di Antonis Tritsis e Michalis Charalambidis, abbiamo portato in Italia la voce dei ciprioti e dei curdi, l'antica voce dei Greci della Diaspora del '22, ma non solo. A Napoli sono nate Associazioni che davano spazio ai negletti: palestinesi, somali, eritrei, saharawui, nicaraguensi, cileni, argentini con le loro madri in lacrime, ma fieramente combattive, libanesi orgogliosi divenuti d'improvviso strumento di guerra, ciprioti straniti dagli eventi, iraniani che dall'alto della loro storia - piu antica di quella di Atene - sperperavano tempo ed energie dietro ad un libro maledetto per pochi versetti niente affatto satanici. Nicola era li intrepido a parlare del valore della liberta come se fossimo stati a Sintagma. Nicola e stato sempre al mio fianco da protagonista di primo piano, da collegamento essenziale con i giovani studenti che da tanti paesi arrivavano (e arrivano) nelle nostre Universita' per costruire un futuro migliore. Ma Nicola sapeva piu di me che non bastava, non poteva bastare perche molti di questi giovani erano costretti a lavorare duramente ed in condizioni precarie in un periodo nel quale non erano previste leggi a tutela dei lavoratori immigrati: lavoro nero e sfruttamento erano la norma e neppure il Sindacato era in grado di fare molto perche la questione non era matura, come si dice in gergo, e perche la prima regola che impara un buon sindacalista e che i diritti bisogna difenderli in prima persona. In quel momento dirigevo il Dipartimento Internazionale della CGIL, avevo ottimi rapporti con la CISL, con la UIL, con molti Sindacati stranieri, ma continuavo a scontrarmi con questo problema dei lavoratori che in Italia era piu' che un problema spinoso: era un muro di gomma che ti faceva rimbalzare. Nicola comincio' a lavorare duramente fino alla costituzione di un'Associazione dei lavoratori stranieri a Napoli e poi per la costituzione di un'Associazione dei lavoratori e degli studenti greci con sede nella CGIL, ma indipendente da essa per garantire la piu totale liberta' di pensiero e di azione. I risultati ottenuti non furono pochi. Ma poi ancora non trovo normale che Kymi euboica non fosse gemellata con Cuma flegrea e si fermo' solo quando il gemellaggio fu celebrato. Sarebbe impossibile fare l'elenco completo delle timai e dei pragmata, ma almeno qualcosa si puo dire: Nicola e un impavido. Ma piu di tutto e un generoso, un megalopsychos, avrebbe detto Aristotele.